top of page

CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA DELLA PIE'

5 Chiesa_di_Liramo La Piè.jpg

Questa borgata del comune di San Carlo è l’abitato più antico del paese, ciò che resta di un villaggio medievale probabilmente sorto su un’ abitazione di epoca romana. Il toponimo Liramo legato ad un contesto agricolo è già presente in una donazione di Arduino ad un suo vassallo fatta nel marzo del 1004. L’insediamento si è sviluppò attorno alla domus plebis, divenendo sede di prevostura sotto il titolo di San Martino, con annesso piccolo monastero sotto la regola di S’Agostino. Come attestano le carte dell’archivio arcivescovile dal XII al XIV secolo divenne un’importante centro di potere religioso locale. Questa chiesa deteneva una giurisdizione su altre: quelle di San Giovanni , San Vittore e San Pietro di Caselle, San Vincenzo di Nole, San Lorenzo e Ferreolo di Grosso, San Nicola di Leinì, San Nicola di Varisella e Baratonia. A capo della comunità monastica vi era il Prevosto. La Pieve Prevostura dipendeva direttamente dal Vescovo di Torino.
Nel 1311 a San Martino venne tolta la titolarità di parrocchia per essere trasferita alla vicina Santo Stefano, nei pressi del monastero, quest’ultima scomparsa nel XVI secolo. Questo trasferimento è da motivare con la presenza nel convento del vescovo Tedisio che soggiornò più volte, soprattutto nel periodo in cui Margherita di Savoia era reggente delle terre di Ciriè, Lanzo e Caselle. Al tempo non era consono che donne popolane girassero in mezzo agli ecclesiastici presenti. Agostino Della Chiesa nel Seicento conferma questi dati: la pieve in passato era un monastero dei canonici regolari, ma con l’avvento degli ordini mendicanti, la chiesa passò ai vescovi di Torino e Tommaso di Savoia la permutò con una porzione di Villarbasse con Amedeo il conte Verde. Amedeo VI, in segno di ringraziamento, nel 1356 cedette ai fratelli Antonio e Pietro Peracchi di Lanzo il villaggio con la chiesa. Tra XIV e XV secolo sulla domus plebis e nelle sue pertinenze venne costruito il castrum o meglio la casaforte trasformando la struttura religiosa in una domus con torre e fortificazioni. Anche la chiesa annessa al monastero cambierà nome passando da San Martino di Liramo a Santa Maria Maddalena. Ancora nel Cinquecento si celebravano funzioni parrocchiali. Fino alla fine del Cinquecento un sacerdote fisso dimorò nel castello, insieme alle famiglie nobili.

bottom of page