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San Francesco al Campo

Scopri i luoghi più caratteristici della nostra città

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San Francesco al Campo

Prende il nome dal Campo militare di addestramento, il quale è giunto ad avere fino a 6000 soldati prima del primo conflitto mondiale. All’interno di questo sito fu costruito, per volere di Umberto II di Savoia, un campo sportivo per far svagare le truppe. Alla sua inaugurazione giunse anche l’ultimo Re d’Italia.

Velodromo Francone

A San Francesco al Campo sorge, grazie al lascito di un appassionato al quale è intitolato e alla volontà del Comune, uno dei più importanti velodromi italiani, il Velodromo Francone; inaugurato nel 1996. Ha una pista di 400 metri, con curve sopraelevate a 32° ed è sede di una scuola federale di avviamento al ciclismo. Tra gli innumerevoli ragazzi che hanno visto crescere lì la propria passione figura anche Filippo Ganna, vincitore dell’oro olimpionico a Tokyo.

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Riserva Naturale della Vauda

La riserva naturale della Vauda è un'area naturale protetta situata nel basso Canavese a circa 15 km da Torino. Quasi metà della zona protetta è proprietà del Demanio Militare da circa 185 anni come poligono militare; negli ultimi decenni, caduto in disuso, è stato utilizzato molto sporadicamente per esercitazioni e prove di materiali. La Regione Piemonte ha protetto l'area nel 1993, come Riserva Naturale Integrata. Ha una superficie di 2.600 ha e interessa sette tra i quali vi è San Francesco al Campo. Vicino ad essa il turista può trovare diversi alberghi, ristoranti e agriturismi, comodi e a pochi passi dal parco. Tra gli esercizi commerciali spiccano il “Romantic hotel Furno”, antica cascina settecentesca restaurata, il ristorante “La Londrina”, il ristorante “Il Gallo”, il ristorante “La Madonnina” e il “Piccolo Casale”.

Chiesa Parrocchiale di San Francesco d'Assisi

Il primitivo oratorio della chiesa fu edificato nel 1625: la prima attestazione del fatto che vi si celebrassero delle funzioni risale al 28 novembre 1626 ed è contenuta in un atto matrimoniale. Nel 1653, l'arcivescovo Giulio Cesare Barbera, compiendo la sua visita pastorale, trovò che la cappelletta - un sacello campestre - era dotata di un solo altare e di una campana, così, alcuni anni dopo, nel 1678 fu realizzata una nuova chiesa. Anch’essa presto si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli. Nel 1694 fu posta la prima pietra della nuova chiesa parrocchiale. Nel 1827 furono realizzate le due cappelle laterali della Santa Croce e della Vergine Addolorata. Tra il 2004 e il 2005, l'interno dell'edificio fu oggetto di un completo restauro.

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