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CHIESA DI SAN CARLO BORROMEO

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La chiesa parrocchiale sorge al centro del paese, di fronte all’antica cappella di San Carlo Borromeo.
Una tradizione locale narra che nel lontano 1859 visse a San Carlo, in casa Foch, una contadina di nome Aimone Audenino Maria Catterina, donna pia e caritatevole. Una mattina recandosi come ogni giorno alla Messa, poco distante dalla sua casa vide la Madonna. La donna, inginocchiatasi si mise a pregare, incredula della visione. Quella donna vestita di bianco le ordinò di andare subito dal Parroco, consigliandolo di troncare ogni discussione per l’ampliamento della parrocchiale e, troncando ogni indecisione, far costruire una nuova chiesa sul pezzo di terra prospiciente la vecchia cappella. Probabilmente il fatto colpì le autorità del tempo, perché l’anno successivo iniziò la fondazione della nuova chiesa su progetto dell’Architetto Michelangelo Bossi, in stile neogotico: i lavori con l’aiuto della popolazione e di grandi benefattori come il San Giovanni Cafasso, il barone Bianco di Barbania, il conte Emanuele de Bosses, Nino Bixio, persino il Re e il Papa contribuirono, consacrata il 4 Novembre del 1864. Il promotore di questa grandiosa opera fu il sacerdote Don Giuseppe Seminino, Prevosto di San Carlo dal 1858 al 1877, il quale la volle dedicare al dogma dell’Immacolata Concezione. L’interno, affrescato dal pittore Costantino Sereno, risulta diviso in tre navate, con tre altari marmorei. In quella centrale sono raffigurati i quattro Evangelisti, San Massimo e Sant’Agostino e sopra il portale d’ingresso è raffigurata la definizione del dogma dell’Immacolata voluta da Pio IX. In questo grande affresco sono rappresentati alcuni benefattori, e probabilmente lo stesso autore. Nel transetto lo sposalizio della Madonna e l’Annunciazione, all’esterno nella lunetta centrale, è raffigurata la Natività.

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